Nino Velotti – Due Sonetti

Nino Velotti – Due Sonetti

25 Novembre 2022 0 Di Kosmika

Proponiamo la lettura di due “Sonetti per immagini” inediti di Nino Velotti: Peter Pan e Cenerentola. Dal breve colloquio avuto con l’autore, che si muove tra postmoderno, neomanierismo e diremmo anche pop, emerge la figura di un Peter Pan non solo inteso come nostalgia del tempo andato o forse sopravvissuto di un’infanzia portatrice dell’attività immaginativa, richiamo al fanciullino pascoliano certamente attraversato e masticato, ma proprio come occhiolino al Pan Dio se non ad un Dioniso tutto da sviscerare. Non a caso Nino ci ha citato il saggio di Francesca Sensini, evidente problematizzatone di un poeta, il Pascoli, da inquadrare più in una cornice maledetta che rassicurante. Noi, insensibili, in questo caso, all’esatta interpretazione letteraria ma non all’argomento, prendiamo l’universo di Nino così come ce lo pone e vi trascriviamo le poesie.
Il sonetto Cenerentola è dedicato alla figura di una vecchia amica trans del poeta. Vi segnaliamo l’ultima sua pubblicazione per Armando Curcio Editore di “Le magiche avventure di Ruggià”, stampato da qualche mese.

 

 

 

PETER PAN

Immagine ottenuta sovrapponendo due immagini generate da due diverse intelligenze artificiali in base ad alcune parole chiave del testo

Psichedelica isola la casa
tua acida, ad un nuovo ordine t’invita,
realtà elettrica in salsa sovvertita,
caleidoscopica aria che ti gasa…

Dal tempo liquido materia invasa,
così è ogni cosa, è tutta questa vita
finché si muore, affinché sia finita
e questa verità non sarà evasa.

Ma perché crescere? Per putrefare?
Eterna pubertà ti chiede il mondo
che invecchia e tu, oh mio Peter Pan, ascolta!

Hai trattenuto amici strani, ascolta,
non sono più tornati al grigio mondo!
Io voglio poter sempre immaginare.

CENERENTOLA

L’immagine è di Vittorio Esposto.

Deep house anni Novanta, si era al mare.
Tu, ogni anno sempre più donna in vacanza,
che trans accessoriata, che abbondanza
di silicone in disco da ostentare!

Tutta storta venisti un anno al mare
– protesi smosse in aereo? -, che eleganza
comunque, come un’eroina romanza
quanto dovesti in nero lavorare

col gran segreto! Ex suora mamma, vale
che tu e il fratello tossico un divino
castigo foste? Chissà se l’azzurro

tuo principe trovasti. Come burro
fosti, quando il tifone nel giardino
le scarpe enormi uscì dal davanzale.